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Psicosomatica: le emozioni che ammalano il corpo

Mente e corpo non sono due entità separate, l’una ha sede nell’altra e l’altra evolve e si trasforma per azione della prima; le persone, dunque, sono un’unità somatopsichica. Come la nostra mente si esprime attraverso il corpo? A spiegarlo è la psicosomatica, una branca della psicologia clinica che si occupa di indagare l’origine emotiva delle patologie somatiche, espresse, dunque, attraverso il corpo.

Le emozioni sono quotidianamente manifestate tramite mimica facciale, alterazioni dell’equilibrio termico, irrigidimento o contrazioni di specifiche zone corporee. Quando sperimentare un’emozione rifugge dalle normali modificazioni fisiche ed ammala il corpo?

Quando il sentimento, per lo più doloroso ed insostenibile, perde la sua caratteristica principale – la transitorietà- il corpo necessita di una via alternativa attraverso cui manifestarlo e contenerlo e così facendo rende evidente il disagio scagliando l’emozione su di un particolare “organo bersaglio”, fino a prendere la forma di un disturbo organico.

I disturbi psicosomatici sono dunque un meccanismo di difesa che si attiva per far fronte agli stati emotivi opprimenti, servendosi del corpo per tramutare sofferenza psicologica in sintomo fisico.

I sintomi psicosomatici minano la quotidianità di chi li sperimenta, costringono l’individuo ad apporre cambiamenti sostanziali alla propria vita, in termini di ciclo sonno veglia, di alimentazione, di movimento, passioni e sport, ma soprattutto di relazioni, ed è anche per questo che provocano una sofferenza spesso taciuta ma estrema!

Il disturbo psicosomatico deriva da una dinamica di base che prende il nome di somatizzazione, tale meccanismo è in grado di trasporre il processo psichico in sintomo somatico a carico sia del sistema endocrino che immunitario.

In definitiva, tale categoria patologica somatoforme (di parvenza corporea), si presenta attraverso una serie di sintomi fisici di varia natura ed entità che suggeriscono a chi li sperimenta l’esistenza di una patologia organica. Tali sintomi, però, non sono causati né da una condizione medica generale né dagli effetti diretti di una sostanza, ma esclusivamente dalla presenza di un disagio psichico.

Questi disturbi possono scagliarsi nei confronti di qualsiasi componente del nostro corpo, riportiamo di seguito i più comuni:

  • Cefalea o stanchezza cronica; a carico del sistema muscoloscheletrico
  • Impotenza o cistite; a carico del sistema urogenitale
  • Ulcera, gastrite, colite; a carico del sistema gastrointestinale
  • Aritmia, ipertensione, tachicardia; a carico del sistema cardiocircolatorio
  • Acne, psoriasi, ipersudorazione; a carico del sistema cutaneo

La nostra raccomandazione è quella di escludere preventivamente qualsiasi possibile causalità medica e organica del sintomo! Successivamente ci si può dedicare ad un lavoro terapeutico potenzialmente risolutivo.

Tali disfunzioni psicosomatiche si trovano in alcune forme di depressione e in quasi tutti i disturbi d’ansia. La strategia risolutiva terapeutica mira innanzitutto all’eliminazione del sintomo per far sì che l’individuo possa recuperare la propria funzionalità a livello sociale e relazionale, senza dimenticare che il sintomo maschera l’emozione eccessivamente dolorosa ed inelaborabile ed in qualche modo ne è lo specchio, si risalirà poi all’origine della stessa per poterla riconoscere, accettare e gestire.

L’insonnia psicosomatica, ad esempio, è specchio della difficoltà ad accettare la fine, a lasciar andare, a lasciarsi andare. Il sonno, oltre a fornirci ristoro, rigenera il nostro corpo, al risveglio si è rinnovati. L’insonnia ostacola questa rigenerazione che rappresenta simbolicamente lasciar andare ciò che si era ieri per dar vita ad un nuovo sé.

Sono molti gli stati patologici esito del processo di somatizzazione, non perdete i prossimi articoli in cui indagheremo i più comuni partendo proprio dall’insonnia.

Dopo aver appurato l’origine psicosomatica della propria insonnia o di qualsiasi altro disturbo sopracitato è possibile riappropriarsi della propria vita attraverso un percorso terapeutico, nella maggior parte dei casi di breve durata e risolutivo. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, rieduca l’individuo alla gestione della propria quotidianità e delle proprie emozioni; l’ipnoterapia rilassa l’unità somatopsichica, il corpo e la mente e riproduce una connessione funzionale.

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