La relazione d’amore è il legame all’interno del quale due persone decidono di affidarsi l’uno all’altra, con-fidarsi in un progetto comune e condividerne il risultato finale, somma dell’armonia di intenti di ambo le parti. Il confronto tra due anime, tra due corpi, genera, inevitabilmente, nuovi scenari misteriosi e affascinanti da scoprire, ma comporta anche conflitti che spingono entrambi i membri a misurarsi con un sentire, un pensare ed un agire diverso dal proprio.
I legami affettivi coinvolgono molteplici sfere d’interesse tra le quali la sessualità, luogo fatto di incontri e contatti fisici, di scambi di fantasie erotiche, di abbandoni passionali ma, anche, di fiducia e di timori. I meccanismi di approccio che coinvolgono due individui all’avvicinamento sessuale seguono un iter abbastanza preciso, definito ciclo di risposta sessuale (Kaplan 1979), che segue 4 momenti distinti: Desiderio – Eccitamento – Orgasmo – Risoluzione.
Nel seguente articolo ci soffermeremo sul primo step cercando di capire cosa si intende per desiderio sessuale, i fattori biologici e psicologici che entrano in gioco, le disfunzioni sessuali connesse e i possibili rimedi.
Cosa è il desiderio sessuale?
E’ la fase che racchiude le fantasie sull’attività sessuale e i modi attraverso i quali praticarne il soddisfacimento. Il momento racchiude, a livello biologico, un eccesso di produzione di dopamina, neurotrasmettitore coinvolto nell’eccitazione, e a livello psicologico, un abbandono all’istinto ed alle sensazioni, un rilassarsi, con una diminuzione dei livelli di stress ed ansia.
Che cos’è il calo del desiderio e come si manifesta all’interno di una coppia?
Il calo del desiderio si definisce come assenza o mancato interesse per l’attività sessuale. I pensieri e le fantasie erotiche/sessuali risultano ridotte tanto che, oltre a mostrare incapacità di iniziativa con il partner, non si colgono neanche i tentativi messi in atto per avviarla (Disturbo Desiderio/Eccitamento Sessuale DSM V). Può capitare all’interno della vita di coppia di affrontare momenti difficili, incomprensioni, pesantezze emotive, che possono investire anche la sfera della sessualità provocando un conseguente allontanamento, fisico ed emotivo, della diade amorosa. Le probabili cause di questo disagio possono essere diverse, tra queste:
cause emotive: stress; ansia; preoccupazione per l’esito di un evento importante; incapacità di dialogare con il proprio partner per vergogna o paura di essere incompresi (e questo può indurre alla depressione); mancanza di empatia, che contribuisce a sottovalutare il problema, ponendo distanze sempre più lunghe nella coppia;
cause fisiologiche/fisiche: oltre al calo di testosterone, che diminuisce con il passare degli anni (negli uomini) ed a particolari stati fisiologici nella donna (ciclo mestruale, gravidanza, menopausa), il calo del desiderio è correlato anche all’abuso di droghe o alcol e all’assunzione di farmaci e, per taluni motivi, è necessario un discorso a parte che tenga conto di un parere medico. Altro fattore influente può essere la stanchezza fisica esperita nella routine e nelle abitudini lavorative giornaliere, che contribuisce alla mancanza di coccole e attenzioni che inducono un affievolirsi della passione un tempo più intensa.
cause genetiche: l’autostima, il nostro rapporto con lo specchio, altro fattore coinvolto, può vacillare in termini di non sentirsi e non vedersi più attraenti e interessanti agli occhi del partner, con conseguente perdita di fiducia in sé stessi ed insicurezza nell’attività sessuale. Inoltre è necessario comprendere se il calo del desiderio sia legato a cause più “antiche” legate a tabù, credenze e falsi miti sulla propria sessualità che provocano blocchi psicologici e meccanismi disfunzionali circa il vivere serenamente la propria intimità e la fusione appagante con un altro diverso da sé.
Quali “rimedi” per il calo del desiderio?
dialogo: nella vita a due assume un ruolo fondamentale la comunicazione verbale perché incrementa la possibilità di comprendersi e accresce la capacità di empatizzare con il partner, diminuendo le distanze emotive e abbattendo le tensioni circa le abitudini poco sane di coppia;
counselling: individuale o di coppia, con uno psicologo e improntato su una rieducazione sessuale, può aiutare a ripristinare una situazione insoddisfacente per entrambi i partner e vivere la propria intimità con maggiore conoscenza e minore imbarazzo;
psicoterapia/approccio cognitivo: la prima è utile sia per scavare nel proprio inconscio e portare alla luce paure arcaiche che provocano conflitti all’interno della coppia, sia come sostegno al riappropriarsi di un ambito fondamentale, quale quello sessuale, della propria vita; il secondo, invece, punta ad un cambiamento delle cognizioni rispetto un determinato contenuto, in questo caso quello sessuale, inducendo, di conseguenza, un cambiamento del comportamento.
Vivere momenti di appiattimento affettivo con il proprio/a compagno/a genera preoccupazione e smarrimento, perdita di fiducia e paura di non poter più ritornare a “come si era un tempo” insieme, felici e innamorati. Un momento di down, di calo, non è una condizione patologica ma probabilmente una spia di allarme, un segnale di aiuto inviato per chiedere attenzione e mostrare interesse in un ambito caratterizzante la nostra individualità, in relazione alla persona amata.