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IL CALDO E I NOSTRI PENSIERI: quali effetti?

Avete anche voi avuto la percezione in queste settimane che l’eccessivo caldo vi avvolgesse in un torpore tale da rendervi  nervosi e poco produttivi come se effettivamente il cervello si squagliasse? Ebbene si! Studi recenti dimostrano che le alte temperature contribuiscono a bruschi cambiamenti comportamentali delle persone come ad esempio risultare più aggressivi. I ricercatori londinesi affermano che il corpo umano aumenta la produzione di adrenalina e testosterone in risposta a un caldo eccessivo  per tenere a bada la temperatura, ma ha come effetto collaterale quello di renderci più litigiosi. Il problema dell’afa estiva è che, ad alte temperature ambientali, il cervello riceve meno glucosio e in questo modo  il corpo umano si allarma, entra in uno stato di sopravvivenza e cerca con tutte le sue forze di abbassare la temperatura corporea, come ad esempio quando utilizza la sudorazione. Per attuare queste tecniche, il corpo ha bisogno di energia, quindi di glucosio, che viene sottratto al cervello. Adesso è tutto più chiaro: in estate il corpo è impegnato nella lotta per preservare la propria temperatura e, per far questo, sottrae risorse al cervello, causando gli spiacevoli effetti della stanchezza, del calo dell’attenzione, della sonnolenza, etc…

Secondo alcune ricerche condotte in precedenza la chiave di tutto è la motivazione che subisce notevoli influenze quando si alzano le temperature: non c’è voglia di uscire e l’ozio regna sovrano. Infatti alcuni studi hanno evidenziato che con la frescura della pioggia gli individui si attardano fino a 30 minuti in più a lavoro, guadagnano più soldi e sono più produttivi. Evviva le giornate piovose!

Al contrario la produttività cala quando le temperature diventano torride fino ad azzerare la nostra capacità di riflessione. Un curiosissimo ricercatore inglese e il suo team hanno fermato 122 studenti universitari in giorni in cui c’era o un bel tempo o un cattivo tempo, per poi chiedergli di partecipare ad un esperimento che consisteva in un’intervista in cui i ricercatori dovevano provare a persuadere gli studenti su alcuni temi utilizzando diverse argomentazioni: quelle poco convincenti e quelle molto convincenti. Emerse che quanto c’era un bel sole forte, era più probabile che gli studenti fossero persuasi da una tesi poco convincente, quando invece pioveva, c’erano le nuvole e si stava più freschi, le abilità cognitive degli studenti miglioravano, rendendoli più critici: in questo caso non era per niente facile persuaderli con argomentazioni deboli, ma servivano quelle forti. Gli scienziati conclusero che il caldo spingeva le persone ad utilizzare più frequentemente delle euristiche ( scorciatoie mentali) , che li faceva cadere facilmente in errore, e quindi in balia dei persuasori. Il caldo aveva annebbiato la mente dei poveri studenti, impedendo loro di effettuare un’analisi accurata circa le opinioni dei ricercatori, lasciandosi convincere da questi ultimi anche con argomentazioni deboli.

Ma allora qual è la temperatura ottimale per essere sereni ed evitare che il cervello si inceppi?

Un recente studio suggerisce che la temperatura ideale per far funzionare il nostro cervello al massimo delle sue prestazioni si aggira attorno ai 22 gradi. A degli universitari è stato chiesto di memorizzare e ripetere diversi numeri e parole. I partecipanti, prima di iniziare, sono stati divisi in 5 stanze diverse in cui svolgere il test. Le 5 stanze avevano rispettivamente le seguenti temperature: 11°, 16°, 22°, 28° e 33°. Si è visto che gli studenti che ricordavano meglio i numeri e le lettere erano quelli che si trovavano nella stanza la cui temperatura era di 22 gradi.

Devi lavorare o studiare in estate?  Ti consiglio di impostare il condizionatore a quella temperatura!

Forse l’aspetto positivo è che il caldo asfissiante ci dà un ottimo motivo per mangiare gelati: numerose ricerche hanno dimostrato più volte che i livelli di glucosio nel sangue sono legati alle prestazioni cognitive e alla forza di volontà. Addentare qualcosa di fresco e dolce (e quindi ricaricare le scorte di glucosio) potrebbe essere proprio quello di cui il tuo cervello ha bisogno quando si manifestano picchi di alta temperatura. Se anche tu stai morendo di caldo ma sei costretto a restare in ufficio/casa per lavorare/studiare, ti consigliamo di programmare delle pause tattiche in cui mangiare qualcosa di fresco e dolce! Quando percepisci questi pensieri confusi, è il momento di fare merenda!

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