Maggio, le giornate si allungano e l’aria diventa più gradevole per trattenersi anche nelle ore serali in compagnia di amici e parenti a consumare aperitivi e, perché no anche per gustare qualche calice di buon vino o cicchetto! Ma qual è il legame sottile tra condividere qualche bicchiere in compagnia ed esserne attratti fatalmente tanto da non riuscire a contenersi? Nell’articolo di oggi scopriremo che cos’è la dipsomania, ovvero l’incapacità di resistere all’impulso di bere smodate quantità di alcol provando un’attrazione violenta e improvvisa per esso. Il dipsomane beve avidamente, senza gustare ciò che ha nel bicchiere e senza riuscire a controllarsi. Sarebbe capace di sopportare qualsiasi sacrificio o umiliazione pur di procacciarsi l’alcol! Spesso i dipsomani sono in grado di ingurgitare dosi elevatissime di alcolici senza dar segno d’ubriachezza. Altri ancora manifestano l’ebrezza etilica in modo strano, come ad esempio provando una forte angoscia, confusione e deliri visivi. Dopo alcuni giorni e ormai ripreso dai postumi, il dipsomane sviluppa una ripugnanza verso l’alcol, giurando a se stesso e agli altri che mai più una sola goccia di quel liquido sfiorerà le proprie labbra; altri dipsomani, invece, sperimentano una vera e propria amnesia non conservando alcuna memoria circa l’alcol ingurgitato la sera precedente. Ed è proprio questa alternanza a distinguerla dall’alcolismo vero e proprio!
I sintomi sono:
- Disforia: sbalzi di umore in ottica depressiva, accompagnati da agitazione, irritabilità, nervosismo, stanchezza
- Apatia: indifferenza, inerzia fisica o mancanza di reazione di fronte a situazioni che normalmente dovrebbero suscitare interesse o emozione
- Insonnia
- Inappetenza
Questi sintomi solitamente anticipano, talvolta di qualche settimana, l’episodio dipsomane vero e proprio al termine del quale subentra uno stato di malessere generale accompagnato dalla ripugnanza nei confronti degli alcolici, nausea, stordimento e, alle volte, anche amnesia di quanto accaduto. Insomma, tutti sintomi affini a quelli di una sbronza molto forte.
Le ripercussioni della dipsomania sulla salute psicofisica del soggetto (giovane o meno giovane che sia), possono essere distinte in:
- fisiche: danneggiamento di fegato, cuore, cervello e apparato digerente
- mentali: depressione, ansia, aggressività
- lavorative: bassa efficienza e perdita del posto di lavoro
- socio-economiche: comprare in maniera smodata bevande alcoliche ha anche le sue ripercussioni sul portafogli (per non parlare dei ricoveri).
La dipsomania è uno dei fenomeni sociali giovanili più allarmanti e in continua crescita. Spesso tale problema ha tra le co-occorrenze ambientali difficoltà relazionali e stili comunicativi disfunzionali nell’ecologia familiare, mentre tra quelle disposizionali timidezza, comportamento ostile, atteggiamenti autodistruttivi e tendenza all’isolamento.
LA PREVENZIONE
Difficilmente una persona affetta da dipsomania comprenderà la reale gravità della propria condizione e, quindi, della necessità di una cura. Vien da sé che il primo passo da compiere è quello di riconoscere e accettare di avere un problema. Dopodiché diventa importante intraprendere un percorso di astinenza, coadiuvato da programmi di riabilitazione multidisciplinari, che prevedano sia un supporto psicologico, non solo individuale ma che coinvolga la rete di supporto, che medico volto a disintossicare il corpo.