Riprendere a studiare dopo le vacanze non concilia con la tua voglia di riposo? Abbiamo una buona notizia per te: Ricordare grazie al sonno si può!
Si può ricordare ma non si può apprendere, imparare durante il sonno non è fisiologicamente possibile, il nostro corpo si chiude all’ambiente e non è in grado di rispondere ed accogliere stimoli esterni.
Furono Jenkins e Dallenbach, 1924 a dimostrare che il sonno crea una serie di condizioni in grado di favorire la ritenzione del materiale appreso in precedenza. I due ricercatori scoprirono il cosiddetto “sleep effect”.
I due studiosi sottoposero i soggetti sperimentali al richiamo di coppie di parole senza senso (materiale coniato da Ebbinghaus) sia dopo un periodo di veglia che dopo un periodo di sonno di varia durata (1,2,4 e 8 ore). I risultati dimostrarono un miglior ricordo se il tempo tra la memorizzazione di materiale dichiarativo e la sua rievocazione veniva trascorso in sonno (“effetto sonno”) questo per merito di una riduzione delle interferenze, in accordo con la domanda sperimentale. Per interferenza si intende la serie di stimolazioni e distrazioni a cui l’individuo è sottoposto in veglia, che richiamano la sua attenzione e la dirottano su elementi diversi da quelli che dovrebbero essere memorizzati, provocando un immagazzinamento meno produttivo.

L’effetto sonno si verifica perché, come suggerito in precedenza, durante lo stato di sonno il corpo si dedica a ciò che avviene al proprio interno, chiudendo le afferenze sensoriali, ossia i canali che permettono la comunicazione dall’esterno all’interno dell’organismo, e quindi non permette distrazioni da parte di stimoli provenienti dall’ambiente esterno, inoltre il sonno rappresenta la cornice fisiologica ideale per il consolidamento, perché avvenga il “potenziamento a lungo termine”, meccanismo fisiologico basilare per l’immagazzinamento delle informazioni.
Per cui una sessione di sonno in seguito ad una di apprendimento potrebbe ottimizzare i risultati del vostro studio! Perché non provare!