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Tra fantasia e realtà: la sindrome di Pollyanna

“Le favole non insegnano ai bambini che i mostri esistono. Questo lo sanno già.

Le favole insegnano ai bambini che i mostri possono essere sconfitti”.

Richard Keith Chesterton

Il principio di Pollyanna (sindrome di Pollyanna) è la tendenza a ricordare oggetti ed eventi piacevoli più facilmente di quelli spiacevoli (Matlin e Stang, 1978). Prende il nome dalla protagonista dei romanzi di E. H. Porter, una bambina capace di vedere solo il lato positivo delle cose. Questo persistente ottimismo è fonte di ispirazione per quell’approccio positivo alla vita che sembra essere il segreto per vivere più sereni e in armonia con gli altri. Sarà per questo motivo che è stato lanciato un canale streaming dedicato alla Disney nel pieno dell’emergenza Covid-19? Un canale a cui grandi e piccoli possono accedere per ritrovare quell’atmosfera magica e quei colori che fanno credere che tutto sia possibile. “Andrà tutto bene” è un mantra che ci siamo ripetuti quasi compulsivamente nelle ultime settimane; i balconi delle nostre case si sono riempiti di arcobaleni e di questa frase. In molti si sono aggrappati a questa speranza come un bisogno di protezione e di credere al trionfo del bene sul male.

“Il gioco consiste nel trovare qualcosa per cui essere sempre felici” (Pollyanna) Bisogna avere la meraviglia dei bambini! Non sempre il male può essere sconfitto, tutto ciò che per gli adulti è brutto, faticoso o pesante sembra schiacciarli nella quotidianità, quali scadenze, impegni, compiti, imprevisti, ansie e paure, rendono difficile restare a galla e più facile annegare. I cambiamenti radicali portano agitazione ma, mentre il nostro sistema sanitario e la nostra economia vacillano,  la voglia di essere padroni delle nostre vite resiste!

Ma quanto può essere di aiuto cercare a tutti i costi un lato positivo nelle cose? Dove finisce la fantasia in cui i colori e la luce simboleggiano il bene e l’oscurità il male? E’ giusto fare questa distinzione o è una grande menzogna? Riflettendo, luci ed ombre sono sfumature dello stesso fenomeno per cui lo stesso arcobaleno non esisterebbe senza la compresenza di sole e pioggia. Allo stesso modo non esiste un solo lato da cercare, il bene; le nostre vite non esisterebbero se togliessimo anche una sola sfaccettatura, il male; è pura utopia quella di eliminare tutto ciò che non ci piace o ci spaventa.

Riprendendo il discorso sul Covid-19 persistente nelle nostre vite, è risaputo che questo virus è sia pericoloso al punto da uccidere e sappiamo che ad oggi non abbiamo strumenti validi per sconfiggerlo. Ora, Pollyanna cercherebbe il lato positivo, ci griderebbe in faccia quell’ andrà tutto bene e sarebbe un cartone animato della Disney. Ma non sarebbe sufficiente e sano trascurare il lato negativo e pericoloso anzi, ci sottrarrebbe non solo le nostre difese fisiche ma anche le nostre emozioni, dalla paura alla gioia di uscire dalla quarantena o addirittura potrebbe farci abbassare la  guardia, divenendo meno prudenti. (ti potrebbe interessare anche https://www.psiconovel.it/le-emozioni-una-mappa-corporea-per-capirle-meglio/)

E allora sì che la pandemia avrebbe vinto!

I mostri possono essere sconfitti. Ecco il senso vero dei film della Disney (incluso Il segreto di Pollyanna); il male esiste è inutile negarlo o sperare di cancellarlo. Ma possiamo usare tutto questo: vivere l’oscurità per far arrivare l’alba; aspettare la pioggia per cercare l’arcobaleno e capire che anche il buio può essere riempito dalla nostra luce.

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