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La paura di scegliere: insicurezza o dubbio patologico?

Scegliere nel 2020 risulta essere un rischioso azzardo, i tempi dettati da una pandemia globale non rassicurano, non concedono alcuna certezza e rendono la progettazione delle singole vite molto più complessa. Possiamo però smettere di provare a controllare ciò che è al di fuori di noi e scegliere di focalizzarci su ciò su cui abbiamo realmente potere!

La scelta è un’azione che comporta sempre una dose di incertezza, espone ad un azzardo che caratterizza il quotidiano e la posta in gioco può essere più o meno alta! La vita ci pone continuamente dinanzi alla presa di decisioni, dall’accettare o meno un nuovo lavoro, a quale facoltà iscriversi, continuare o troncare una relazione amorosa, acconsentire o meno alle richieste dei figli…

Prendere delle decisioni in maniera autonoma è un atto che rende liberi, responsabili, autodeterminati e sicuri, ciò che più di ogni altra cosa ci caratterizza come persone emancipate e senzienti, ma ogni decisione presa segna un passo della nostra esistenza, definisce le nostre vite e distingue un percorso sempre più netto, per via dell’enorme potere che deriva dal fare delle scelte spesso ci si sente sopraffatti ed impauriti. Ci si ritrova a stanziare nell’indecisione, a procrastinare per lungo tempo, attribuendo a cause fuori di sé la responsabilità della non scelta. Ma rimanere del dubbio, far vincere la paura dell’ignoto, dell’esposizione e del fallimento, non è essa stessa una scelta?

La paura di decidere può manifestarsi sotto forme differenti:

  1. “Sarà l’ennesimo disastro…” – Timore del fallimento, uno dei motivi più comuni che inducono a procrastinare nell’indecisione è la paura di prendere una decisione sbagliata, che mostrerà una parte vulnerabile di noi. Questa paura è data da insicurezza e scarsa autostima, sia in relazione alle capacità di prendere decisioni, sia in riferimento alle abilità di essere capaci di affrontare situazioni impreviste. Espone ad angoscia, ansia anticipatoria, insicurezza, sintomi depressivi e procrastinazione. Ristrutturare il proprio campo cognitivo e considerare la scelta non come mezzo per evitare un fallimento, bensì come azione per affermare se stessi, attraversando ciò che nel qui ed ora, al netto di risorse possedute ed aspettative ambite, risulta essere il percorso che più ci corrisponde.
  2. “Cosa penseranno gli altri di me?!” – Timore di apparire incapaci agli occhi degli altri, in questo caso la non scelta si protrae immaginando il momento della condivisione della decisione presa con la propria comunità. La paura di esporsi al giudizio negativo altrui è spesso motivo di vergogna e per questo è un timore poco esposto ed affrontato, si preferisce tenerlo per sé. Ciò induce le persone a non scegliere per non rischiare di perdere il consenso e l’accettazione altrui. Questo tipo di paura si associa spesso all’ansia sociale, alla paura di prendere parola in pubblico, al timore di arrossire o sudare in situazioni sconvenienti. La chiave qui sta nel restituire potere al giudizio che si ha di sé, ed al contempo sottrarre potere non tanto al giudizio dell’altro, quanto all’anticipazione negativa del pensiero altrui. Vi suggeriamo di riconferire priorità ai vostri bisogni piuttosto che alle aspettative degli altri!
  3. “Sarò all’altezza?!” – Timore di non essere capaci, in questo caso il focus è spostato totalmente su di sé e sulla paura di compiere una decisione che non riusciremo a portare a termine. Il timore riguarda la possibilità di non gestire o controllare gli effetti di una scelta. Ciò riguarda la fiducia e la visione che abbiamo di noi stessi e quanto ci si percepisce competenti nel valutare le situazioni, le capacità e le risorse possedute, in questi casi il valore personale deriva esclusivamente dal raggiungimento di un obiettivo, dall’essere all’altezza! Qui la chiave sta nel riuscire ad avere una visione realistica di sé, incrementando la fiducia nelle proprie capacità.
  4. “Sarò sopraffatto dagli eventi!” – Timore di perdere il controllo, la paura derivante dal prendere una decisione si focalizza sull’impossibilità di poter compiere una previsione netta ed analitica di ciascuna variabile. L’incertezza insita nella scelta per alcune persone risulta qualcosa di insostenibile, dunque, le induce a stanziare in uno stallo nel quale illudersi che non possa accadere nulla che possa non essere gestito o controllato.

Se anche tu senti di trovarti nello stesso punto della tua vita da molto tempo, senza riuscire ad apportare quei cambiamenti significativi che tanto desideri, probabilmente da tempo hai scelto di non scegliere. Ricorda che la non scelta riguarda tanto l’azione (controllo degli eventi, delega, procrastinazione) quanto il pensiero (scarsa autostima, dare priorità al giudizio altrui, poca fiducia in sé stessi). Sentirsi liberi di scegliere è una chiave fondamentale per il benessere psicologico, dunque, ti invitiamo a scegliere di abbandonare l’immobilismo!

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